Te la do io l'America

Così come era successo a Josè Mourinho anche Carlo Ancelotti al primo tentativo sulla panchina dei Blues porta a casa il titolo di campione d'Inghilterra.
E la prossima settimana potrà addirittura fare il double se riuscirà a sconfiggere l'Aston Villa nella finale di FA Cup.
Uscito dal manicomio di Milanello, anche se con un anno di ritardo rispetto a quando doveva, a Londra compie una grande impresa interrompendo una striscia aperta di tre titoli del Manchester United del guru Ferguson.
Oggi l'8-0 al Wigan ha vanificato la vittoria dei Red Devils sullo Stoke City, e lo United è stato costretto ad abdicare.
Tantissimi i meriti di Carlo: innanzitutto il fatto di avere preso in mano una squadra non giovanissima e uscente da due anni di grandi delusioni e averla saputa risollevare senza praticamente nessun innesto di rilievo sul mercato.
Grande delusione della stagione, l'eliminazione in Champions contro l'Inter, avvenuta senza colpe particolari dal momento che all'andata di San Siro ai bleus furono negati due rigori clamorosi e avrebbero dovuto espellere Samuel dopo mezz'ora in una partita giocata molto meglio dal Chelsea. Poi a Londra altro rigore negato e gran secondo tempo dell'Inter a sancire l'eliminazione.
Proprio nel momento più delicato della stagione, come lo scandalo Terry-Bridge (Terry faceva scappatelle con la moglie dell'ex amico) e Cole (inviava foto osè a squillo avvenenti), Carlo ha saputo tenere unito il gruppo.
Il titolo lo ha praticamente vinto espugnando Old Trafford 2-1 e mantenedo a un punto i Red Devils.
Come sono lontani gli ultimi tempi tristi del Milan, complimenti Carlo.