lunedì 31 maggio 2010

1934 Mussolini regala all'Italia il primo titolo Mondiale

Dopo la prima edizione diputatasi in Uruguay, nel 1934 il Mondiale di Calcio si disputa per la prima volta in Europa, e più precisamente in Italia.
Un'edizione fortemente voluta da Benito Mussolini che vedeva nello sport e nel calcio in particolare un veicolo di aggregazione popolare. In Italia non c'era assolutamente però la passione per il gioco del calcio che diventerà fortissma soltanto a partire dal dopoguerra. Tanto è vero che gli stadi non si riempiranno mai del tutto in questa edizione, tantomeno in Finale.
A questa edizione non parteciparono Argentina e Uruguay in segno di protesta per l'assenza quattro anni prima delle più forti squadre europee, ma in realtà per i costi elevatissimi che la trasferta transoceanica avrebbe comportato.

La nazionale azzurra era composta per gran parte da giocatori della Juventus e aveva la stella in Giuseppe Meazza.
Gli arbitraggi favorirono gli Azzurri in maniera incredibile. Nei quarti contro la Spagna a Firenze, gli iberici erano in vantaggio e il pareggio italiano avvenne dopo che il portiere spagnolo Zamora, il più grande portiere dell'epoca, subì una carica irregolarissima e non potè parare. Dopo l'1-1 la partita fu ripetuta e l'Italia ebbe la meglio al termine di una partita durissima nella quale agli azzurri fu permesso ogni tipo di fallo.
In Semifinale l'Italia trova allo Stadio di San Siro l'Austria e nel prepartita l'allenatore austriaco dichiara di temere più l'arbitro che l'Itallia. E in effetti il gol decisivo fu segnato ancora una volta dopo che Meazza commise una grave irregolarità sul portiere austriaco.
La Finale, giocata allo stadio del Partito Nazionale Fascista di Roma vide gli azzurri vincere in rimonta contro la Cecoslovacchia, che in semifinale aveva eliminato la Germania.
I cecoslovacchi si consoleranno con Nejedly, capocannoniere della manifestazione.
Curioso notare come le nazionali di Austria e Cecoslovacchia di li a poco non sarebbero più esistite per molti anni, perchè incorporate alla Germania Nazista.  Da segnalare i nomi di alcuni stadi: quello di Bologna, dove fu disputato uno splendido quarto conclusosi 2-1 per l'Austria contro l'Ungheria, si chiamava Stadio "Littoriale", mentre quello di Trieste si chiamava Stadio Littorio e quello di Torino Stadio Comunale "Benito Mussolini".
Altra curiosità, tre delle squadre arrivate nei quarti usavano bandiere che ora sono defunte: l'Italia quella del periodo dei Savoia, la Spagna quella della Seconda Repubblica, mentre la Germania quella con la svastica nel mezzo.

1 comments:

Don ha detto...

A mio modesto parere ogni Mondiale è caratterizzato da una certa benevolenza nei confronti della nazione ospitante, e c'è una statistica che sicuramente conosci riguardante le nazionali trionfanti in continenti stranieri. L'unica squadra infatti a vincere un mondiale al di fuori del proprio continente fu il Brasile di Pelè in Svezia (non conto la farsa di Corea e Giappone, che comunque sostiene la mia tesi), senza contare che in 5 occasioni la vittoria finale è andata ai padroni di casa (Uruguay, Italia, Germania, Argentina e Francia).


Di sicuro la pressione del Duce fu notevole, ma avevamo comunque una squadra forte anche perchè la stessa nazionale trionfò in seguito alle olimpiadi del '36 e ai mondiali del '38, ed era una nazionale che annoverava comunque grandi campioni del calibro di Meazza, Combi e l'immenso Ferraris IV, grande donnaiolo e giocatore di poker da noi romanisti amato quasi quanto Bernardini...

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