lunedì 24 maggio 2010

L'eleganza di Van Basten e il futuro buio del popolo milanista

In maniera troppo semplicistica la stampa italiana ha archiviato l'ennesima balla della premiata ditta di comici (impossibile pensare a loro come uomini di calcio tantomeno come persone in grado di dirigere un club) Berlusconi e Galliani. Uno degli ultimi atti della loro sfrenata e innarrestabile opera di demolizione di quel che resta del Milan ha infatti riguardato persino il mitico Marco Van Basten. Questi i fatti: Berlusconi da due anni a questa parte cerca di convincere il tre volte pallone d'oro a prendere il timone del veliero rossonero che da molto tempo viaggia senza meta e in balia degli eventi. Evidente il tentativo di giocare con i sentimenti dei milanisti, Van Basten lo sanno tutti occupa un posto speciale nei loro cuori e riporterebbe abbonati allo stadio. Il disegno senza scrupoli e senza rispetto per i propri tifosi è chiaro, vi ho riportato Marco e anche se non ho intenzione di spendere questo vi deve bastare ed avanzare. Un Berlusconi senza scrupoli al quale non interessa nemmeno che fine possa fare la carriera da allenatore dell'olandese, specie dopo il flop all'Ajax. Ma l'olandese anche quest'anno non si è fatto abbindolare ed una volta saputo che non c'era nessuna volonta di spendere per un Milan competitivo è uscito di scena. Come lo ha fatto è a dir poco strepitoso. Un'uscita di scena che ricorda quella del giorno del suo ritiro in cui il rispetto per i propri tifosi gli aveva fatto dire basta. A ventott'anni aveva deciso di non fare sperare invano la gente che lo amava ed oggi ha deciso di non sedersi sulla panchina di un Milan che con quello di cui lui ha fatto parte ha in comune solo il nome. Non volendo prendere in giro nessuno, per primo se stesso, da qui la scusa della caviglia, ha declinato in modo elegante per non attaccare direttamente la società. Società che invece ha perso negli ultimi anni classe e prestigio e che a differenza di Van Basten il rispetto per i propri tifosi non sa più dove sia. Il futuro del Milan è un buco nero e quasi tutti i tifosi sanno che di serate come quella dell'inter al Bernabeu non ce ne saranno più per tanto, tantissimo tempo. La squadra è infatti in questo momento incapace di lottare seriamente per uno scudetto e praticamente impresentabile in europa. Negli ultimi anni si è infatti sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare a livello di mercato. Molte le colpe di un disinteressato e menefreghista presidente, da dividere però con il resto della società. Solo per citare quattro casi clamorosi, di veri e propri errori madornali, si deve infatti ricordare che chi si occupa del mercato è riuscito a fare questo: prendere un finito Zambrotta che nel Milan fa da due anni il pensionato di lusso quando sul mercato (allo stesso prezzo) la fiorentina preleva Vargas dal Catania con un ingaggio molto più basso dell'azzurro. Affidarsi a Ernesto Bronzetti per portare in Italia dalla spagna un Emerson da museo delle cere e un inutile Ricardo Oliveira, quando si poteva prendere nelle stesse sessioni di mercato e negli stessi ruoli una giovane promessa che giocava a Brescia (100km da Milano) Hamsik, e sopratutto al posto della punta brasiliana con dieci milioni di euro in più Fernando Torres, che però Bronzetti da grande intenditore di calcio quale è riteneva non pronto per il campionato italiano! Solo per fare un altro esempio della colossale incompetenza della dirigenza, che riesce a sbagliare anche quando viene consigliata bene, il caso Abbiati-Lloris, col primo che rifiuta di trasferirsi a Palermo e fa sfumare il passaggio al Milan di un portiere, il francese che è già tra i migliori al mondo nel suo ruolo, cosa che Abbiati non sarà mai, resta un mistero come una dirigenza non possa decidere dei propri giocatori, ma un mistero che esiste solo in via Turati. Insomma spendendo all'incirca dieci milioni di euro in più rispetto a quelli spesi il Milan avrebbe ora l'ossatura nella quale inserire nuovi giocatori e potersela giocare con tutti. L'uomo con la cravatta gialla di via Turati ribatterebbe che il mercato non si fa a posteriori e allora gli andrebbe ricordato che si parla solo di quattro errori, dimenticandone a decine. Invece avendo sbagliato tutto ora il Milan per tornare competitivo in europa dovrebbe spendere forse 200 milioni. Sentire parlare questi personaggi che sostengono che il Milan può essre guidato solo da veri milanisti, fa male proprio ai veri milanisti, quelli per i quali il Milan è una famiglia per davvero e che quindi non avrebbero mai lasciato che raggiungesse questo degrado.

*Articolo scritto in collaborazione con Andrea

3 comments:

Anonimo ha detto...

ma il misteropiu' grande..assodato gli erroroni della dirigenza...e' il perche' siano ancora tutti li'!!! e' chiarissimo ormai che la famiglia non si fida piu' dei dirigenti e dei loro collaboratori..perche' non cambiarli?? Mica glieli ha ordinato il dottore...cosa c'e' sotto??...io un'idea ce l'ho...

Victor ha detto...

Esatto qualcosa sotto ci deve essere per forza.
Oramai si è arrivati all'esasperazione e dovrà pure uscire....

Anonimo ha detto...

Galliani non si muove perchè se Galliani vuotasse il sacco Berlusconi si dovrebbe trasferire in New Zeland...
Galliani non se ne va finchè non vuole andarsene lui. Tacitamente ricatta Berlusconi con tutto quello che sa e che potrebbe dire...

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