Te la do io l'America

Ieri poche polemiche in Spagna dopo le pre-convocazioni diramate dal Commissario Tecnico Vicente Del Bosque. Evidentemente, come succede troppo spesso, gli spagnoli sono stati presi dal soltito senso di superiorità e pensano di avere la squadra più forte. Sono praticamente già sicuri di vincere.
L'unica esclusione eccellente si chiama Bojan, un giocatore che avrebbe a mio avviso fatto molto comodo, per il resto la rosa è quella annunciata.
Le incognite però sono tante, a cominciare dalle precarie condizioni fisiche di Fernando Torres, che non ha ancora recuperato, e anche quelle di Iniesta che è reduce da un lungo periodo di inattività.
Poi bisognerà vedere come coesisteranno i tanti palleggiatori di centrocampo, se Del Bosque farà giocare contemporaneamente Fabregas o Xabi Alonso con Xavi e Iniesta.
La difesa sembra migliorata grazie alla crescita di Piquè, che al mondiale non sarà distratto dalla presenza di Ibrahimovic che stranamente non si è qualificato.
In attacco al fianco di Torres ci sarà Villa, che potrà essere distratto dalle voci di mercato che lo vogliono vicino al Barcellona.
Insomma non è tutto oro quel che luccica per la Spagna, anche se la base di giocatori soprattutto da centrocampo in avanti è spaventosa.
Troppe volte però è bastato avere di fronte una squadra rognosa, chiusa, come gli Sati Uniti alla Confederations Cup, per mostrare tutti i limiti delle furie rosse.
Per vincere dovranno cercare di non essere troppo monocorde, ma la storia insegna che questa squadra troppo spesso è stata tanto fumo e niente arrosto.