
Talento purissimo, era stato notato dagli osservatori del Manchester United in un campetto di periferia di Belfast, mentre stava giocando una partita giovanile. Portato ad Old Trafford divenne l'idolo dei tifosi.
Best la Coppa dei Campioni l'aveva vinta da protagonista e dominatore nel 1968, quando da stella dei Red Devils, agli ordini di Matt Busby, sconfisse in una memorabile Finale il Benfica di Eusebio.
Quello fu il suo anno magico, che si concluse con l'assegnazione del Pallone D'Oro.
Venne chiamato il quinto Beatle, divenne un'icona per milioni di ragazzine in delirio per lui, era l'idolo delle folle, in campo e fuori.
Da li una rapida e triste discesa causata da una vita sregolata lo ha portato ad avere contrasti col nuovo allenatore dello United Docherty, che gli rimproverava i suoi ritardi e addirittura assenze agli allenamenti.
Di lui rimarrà negli annali una frase: "Ho speso una cifra di soldi per alcool, donne e macchine. Tutti gli altri gli ho sperperati...". Grazie, e auguri ancora, grande George.
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