Te la do io l'America

Dopo una finale dominata sia dal punto di vista tattico sia dal punto di vista mentale strapazza lo svedese Robin Soderling e vince il suo quinto Roland Garros. Una finale che lo svedese ha perso prima di incominciare dal punto di vista tattico. Ha infatti provato a sfondare da fondo lo spagnolo che invece ribatteva tutti i colpi e più lo scambio si allungava e
meno aveva possibilità di perderlo.
Lo svedese invece a forza di prendersi rischi iniziava a commettere troppi errori. Clamorosa poi l'incapacità di Soderling di prendere la rete: sparava e poi rimaneva a fondocampo, in maniera inaudita. Sicuramente non si sentiva così sicuro delle sue voleè, ma era una cosa che andava tentata. Invece lo svedese non ha fatto altro che infrangersi contro il muro dello spagnolo che d'altra parte è stato perfetto: punti straordinari, recuperi impossibili. Insomma la critica allo svedese va fatta, ma c'è da dire che di fronte si è trovato un mostro che quest'anno ha vinto anche tutti i Master 1000 sulla terra e si può considerare il più forte giocatore sulla terra di sempre, anche di Bjorn Borg.
Un impresa straordinaria quella del maiorchino considerando che l'anno scorso era stato sconfitto qui proprio da Soderling negli ottavi di finale e poi aveva avuto grossi problemi fisici.
Rafael non ha perso un set per tutto il corso del torneo e a tratti è sembrato imbattibile, e ha strameritato la sua vittoria.